Veronica Iannetti

Nata a Pescara nel 1985, sono una Graphic designer e docente di Grafica Pubblicitaria e Psicologia del colore.

La fotografia ha da sempre accompagnato la mia vita diventando anche uno strumento di lavoro, ma solo da pochi anni ha acquisito un ruolo fondamentale in una ricerca visuale personale. La macchina fotografica è diventata per me un mezzo per trovare una voce: la mia; un’identità, una forma di esplorazione di un mondo interiore che vive di luci, segni e colori.

I miei progetti fotografici hanno trovato spazio in mostre collettive realizzate negli ultimi anni ed in una personale per il Lumen Fest 2019, tra gli eventi più noti: Funzilla 2018; Savignano Sifest 2018 – Stand del Circuito Off con Salotti Fotografici; l’editoriale “Giorni Sospesi” By Yogurt Editions.

Tra il 2018 e il 2019 ho seguito un Master sul progetto fotografico con il docente di fotografia Michele Palazzi.

Marker

Un’anima il cui corpo cambia in seguito ad eventi traumatici, rimane se stessa? L’identità originaria persiste? La misurazione e la percezione del tempo cambiano, così come cambia la memoria del passato e l’idea del futuro?

Questi quesiti sono diventati la base su cui costruire una ricerca fotografica che racconti la straordinarietà di chi improvvisamente, si è trovato a dover sopravvivere al cancro. È un percorso fatto di un nuovo ritmo che tocca il corpo ma anche lo spirito, il quale si trova ad affrontare quel senso di vertigine dato da un orizzonte di vita e da un presente ordinario, improvvisamente straordinario.

Oggi ad una donna su 10 viene diagnosticato il cancro. È una sofferenza che riguarda il malato, ma anche i familiari e la società tutta. E’ un problema di carattere sanitario, ma anche una questione sociale e culturale.

Le donne protagoniste del progetto hanno reagito in modo soggettivo a questo evento che le ha coinvolte, secondo le loro attitudini, gli interessi, il livello culturale e l’età. Dicono che hanno deciso di partecipare per lasciare una traccia del loro percorso e perché sperano che la loro forza e determinazione sia di esempio e d’ispirazione per i pazienti che verranno.

Il progetto è stato commissionato da una Associazione di Promozione Sociale dal nome “I colori della vita” che supporta i malati oncologici.


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